Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 27 settembre 2006 “Attraversato il ponte che divide il lago di Santa Massenza da quello di Toblino, la Valle del Sarca si apre ariosa verso il Lago di Garda. Quasi a custodire questo orizzonte, emerge dal lago il Castello di Toblino, arroccato su di una penisola allungata da ovest ad est. Lo spettacolo è suggestivo, specie nelle giornate autunnali quando i colori più caldi rafforzano il sapore romantico di questa zona che assieme all’alone di mistero emanato dal vecchio maniero immerso in un verde parco, afferrano i sentimenti dei turisti, specialmente quelli che per la prima volta giungono in questi luoghi… la visione che di esso si ha percorrendo la statale della Gardesana è unica nel suo genere.” Così si esprimeva il grande e compianto Aldo Gorfer nella monumentale opera sui castelli del Trentino. Dalle parole del geografo e giornalista trentino traspare come questo luogo rappresenti in se una vera e propria “summa” delle bellezze ambientali, paesaggistiche e storico monumentali della nostra provincia. Il lago, il castello, le viti coltivate, i selvaggi lecceti, le rupi strapiombanti del Daìn Piccol e della catena Casale-Brento sullo sfondo, il Bondone e lo Stivo sull’altro versante: le curve dette localmente “volte de Braila”, poste lungo la SS 45 bis a poche centinaia di metri da Santa Massenza sono indubbiamente uno dei luoghi più suggestivi, romantici, affascinanti, in una parola “belli” del Trentino e dell’intera regione dolomitica. Con delibera n. 16949 del 30 novembre 1992 proposta dall’allora assessore all’Ambiente Walter Micheli, la Provincia ha individuato il biotopo di interesse provinciale denominato "Lago di Toblino", ai sensi della legge provinciale 23 giugno 1986, n. 14 e s.m. "Norme per la salvaguardia dei biotopi di rilevante interesse ambientale, culturale e scientifico". La superficie del biotopo è stata estesa all'adiacente lecceta comprendendo il monumento vegetale di Sarche. La particolare conformazione orografia della conca dei laghi di Santa Massenza e Toblino e l'influsso mitigatore delle correnti temperate provenienti dal bacino del Garda, permette la presenza e la conservazione di un paesaggio vegetale di tipo submediterraneo di rilevante interesse fitogeografico. Il Leccio, presente per lo più sulla sponda occidentale, vegeta con portamento arboreo, raro a queste latitudini, in stato di purezza o frammisto alle tipiche specie mediterranee caducifoglie (Roverella, Carpino nero, Bagolaro, Terebinto). Lo strato erbaceo di queste formazioni vegetali è costituito da una fitocenosi numerosa e variegata i cui principali rappresentanti sono Sesleria caerulea, Melica ciliata, Brachipodium pinnatum. Sulla sponda orientale vegeta l'associazione orno- ostrieto con Olmo campestre, Acero campestre, Corniolo. E' segnalata la presenza di Lauro e Fillirea, al limite settentrionale della loro distribuzione. Nella zona circostante il lago, fruttificano piante tipicamente mediterranee tra cui il Rosmarino, il Corbezzolo e il Limone; presenti anche alcuni olivi. Nei pressi del castello vegetano undici grandi esemplari di Taxodium disticum di indubbio interesse botanico. L'ecosistema è influenzato negativamente dalle alterazioni delle caratteristiche fisico-chimiche delle acque conseguenti alla costruzione della centrale idroelettrica di S.Massenza, che riceve un forte apporto idrico dal bacino di Molveno; la grande massa d'acqua fredda in transito determina un'idrologia assimilabile a quella delle acque correnti, provocando modificazioni in particolare nella vegetazione palustre - rappresentata dalle Phragmites, dallo Scirpus lacustre, Carex aelata, Juncus glacus, Polygonum minus - e nell'ittiofauna, peraltro ancora ben rappresentata da Trota iridea, Trota fario, Carpione, Trotto, Vairone, Tinca, Carpa, Salvetta. All'interno del biotopo nidificano numerose specie ornitiche tra cui Cannaiola, Cannareccione, Usignolo di fiume, Martin pescatore, Germano reale, Svasso maggiore, Gallinella d'acqua, Folaga. Si osserva inoltre il passaggio o la sosta del Cormorano, Airone cinerino, Airone rosso, Svasso maggiore, Tuffetto, Svasso collorosso. L'azione di tutela degli equilibri biologici e delle componenti naturalistiche specifiche del biotopo, è compatibile con alcune attività tradizionali. Sono ammessi, infine, gli interventi necessari alla conservazione, al riequilibrio bioecologico, alla fruizione culturale ed alla ricerca scientifica, realizzati a cura o per conto del Servizio Parchi. Non sono quindi consentite tutte quelle attività suscettibili di innescare o provocare processi di turbativa o modificazione delle valenze ecologiche esistenti, come ad esempio a) "il divieto di modificare o alterare in alcun modo gli elementi che compongono il biotopo"; b) "il divieto di depositare rifiuti o materiali di qualsiasi genere e di operare scavi, cambiamenti di coltura, opere di bonifica o prosciugamento del terreno"; c) "il divieto di coltivare cave e torbiere(...)". In seguito al recepimento delle Direttive europee in materia di tutela dell’ambiente e della biodiversità, il sito di Toblino è stato riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente prima e dalla Commissione Europea in seguito come di “interesse comunitario”. Il SIC IT3120055 “Lago di Toblino” occupante una superficie di 170,45 ettari, è così descritto nella guida “Natura 2000” edita dall’Assessorato provinciale all’Ambiente nel 2003: “Lago di fondovalle con cintura di vegetazione elofitica, in una cornice ambientale e paesaggistica di eccezionale interesse, per la presenza dei boschi sempreverdi di leccio, qui al loro limite settentrionale di distribuzione. Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi. Presenza di invertebrati dell’allegato II che indica buona naturalità delle acque correnti”. Nel corso degli ultimi anni, l’intervento del Servizio Ripristino e Valorizzazione ambientale e dell’Ufficio Biotopi del Servizio Parchi e Conservazione della Natura, accanto ad altri servizi della Provincia di Trento, ne ha valorizzato la sponda occidentale, oggi completamente contornata da una passerella ciclopedonale in legno che permette la visita in piena sicurezza. Con altri interventi sono stati quindi ridotti i parcheggi di lungolago e ripristinati a verde pubblico i tratti di costa precedentemente occupati da questa destinazione. Questo tipo di intervento, peraltro condivisibile, ha però ridotto sensibilmente la possibilità di sosta per gli automobilisti in transito, in particolare lungo le “volte de Braila” dove, per la pericolosità del percorso stradale, l’eliminazione del parcheggio lungo il lato stradale sud della SS 45 bis ha risolto una possibile causa di incidenti automobilistici. Ciò non toglie, però, che numerosissimi turisti in transito trovino solo pochi luoghi per la sosta pubblica, escludendo la sosta presso il parcheggio privato del castello di Toblino. Potrebbe pertanto essere utile, a giudizio dei proponenti, prevedere nell’area delle “volte de Braila”, il luogo della classica foto-ricordo al castello ed al lago di Toblino, la realizzazione di spazi di maggiore fruibilità da parte dei turisti. Ad esempio, se la spesa non dovesse risultare esorbitante, sarebbe utile spostare in galleria un tratto di strada tra Santa Massenza ed il castello, così da liberare a favore dei pedoni e delle biciclette – e perché no dei cavalli – il tratto più spettacolare del lago. Non dimentichiamoci che in altre località, all’estero come in Italia, i luoghi più spettacolari dal punto di vista turistico vengono appositamente tutelati e valorizzati, consentendo opportune modalità di sosta e di visita per i turisti in transito. Ed a ben guardare, Toblino rappresenta senza dubbio uno dei luoghi più spettacolari posti lungo le trafficate strade turistiche del Trentino. Tutto ciò premesso, in considerazione del valore straordinario, sorta di “biglietto da visita” dell’intero Trentino rappresentato dall’insieme lago-castello di Toblino il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a considerare la possibilità di avviare uno studio per l’ulteriore valorizzazione dell’intera area al cui centro si trova il Castello di Toblino con l’omonimo lago; 2. a valutare l’ipotesi di promuovere lo spostamento ovvero il mascheramento di alcuni tratti della SS 45 bis Gardesana occidentale dove essa transita nelle immediate vicinanze del lago di Toblino; 3. a valutare la possibilità di creare, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, nuove aree per la sosta e nuovi percorsi di visita per i turisti in transito, al fine di agevolare la visita al lago ed al castello di Toblino. Cons. prov.Roberto Bombarda
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